Fisco

Rivoluzione in Lombardia, arriva il Fattore Famiglia per un fisco più equo

Ecco come si concretizzerà l’equità fiscale lombarda grazie all’approvazione di un sistema contributivo che dopo tanti anni rende finalmente giustizia alle famiglie. La Regione Lombardia segna così un bel punto nella costruzione di politiche “family friendly”.

La recente approvazione del “Fattore Famiglia” da parte del Consiglio Regionale Lombardo è oggettivamente una buona notizia. Una Regione importante, dopo un lungo periodo di dibattito interno alla politica, e dopo una seria opera di ascolto e dialogo con le forze sociali, introduce uno strumento che consentirà di migliorare l’equità familiare dei propri interventi, individuando e premiando con migliore precisione e giustizia le famiglie con maggiori carichi familiari. Ed è significativo che la notizia sia stata commentata con favore non solo dal Forum delle associazioni familiari lombardo, che lo definisce un vero e proprio “salto culturale nel sistema di valutazione della capacità contributiva dei cittadini”, ma anche dal Forum nazionale, che invita anche le altre regioni a dotarsi di “uno strumento fiscale che, di fatto, dopo tanti anni di tassazioni inique rende giustizia alle famiglie”.

Oltre al pregio di migliorare la sensibilità (peraltro abbastanza scarsa) dell’ISEE rispetto ai carichi familiari, l’approvazione del Fattore Famiglia Lombardo è segnale forte perché per una volta porta la famiglia tra i primi punti dell’agenda di una pubblica amministrazione, in modo concreto e non ideologico. Con il Fattore Famiglia chi ha maggiori carichi familiari pagherà di meno e riceverà maggiori sostegni: questo, in sostanza, il senso di questa riforma.

Un altro motivo di merito è sicuramente la presenza di un finanziamento annuale, di un milione e mezzo di euro, garantito per un triennio. La cifra in sé non è gigantesca, rispetto ai 10 milioni di residenti in Lombardia, ma almeno conferma che risorse vere, concrete, sono stanziate per avviare la misura e che se ne prevede la continuità. Del resto è stato proprio questo uno dei punti su cui il disegno di legge originario è stato migliorato, grazie al dialogo e all’ascolto nel mondo politico e con la società civile.

Nel dibattito politico ci sono stati ovviamente giudizi diversi, anche in funzione dei ruoli rivestiti nel gioco politico: ad esempio il Movimento Cinque Stelle ha votato contro, il PD si è astenuto, mentre la maggioranza di centro-destra ovviamente rivendica l’importanza e la bontà del progetto. Per una volta però sarebbe bello uscire da un dibattito pregiudiziale, e verificare con una seria operazione di “fact checking” il merito dei provvedimenti, nella loro concreta attuazione. In altre parole, oggi si può – e si deve – dare atto all’amministrazione regionale lombarda di aver segnato un bel punto nella costruzione di politiche “family friendly”. Ma questo vuole dire, soprattutto, che la validità della misura dovrà essere verificata alla prova dei fatti, cioè con serie analisi – da parte di soggetti indipendenti su come verrà concretamente attuato il Fattore Famiglia Lombardo. La legge prevede in effetti alcuni espliciti strumenti di monitoraggio e valutazione condivisa – e anche questo è un dato positivo –, ma occorrerà verificare quanto conterà la voce dei cittadini, delle famiglie, delle loro associazioni.

 Il Fattore Famiglia era stato lanciato dal Forum delle Associazioni Familiari proprio a Milano, in occasione della Conferenza Nazionale sulla Famiglia del 2010; ed in fondo è un segnale importante che proprio dalla Regione che ha in Milano il proprio centro di riferimento riparta la sperimentazione di uno strumento che è stato fin troppo dimenticato dalla politica nazionale. 

Francesco Belletti  (Direttore CISF)

 

Lombardia: nuovo ISEE, ma senza fattore famiglia

“Il nuovo Isee si farà. Senza il Fattore famiglia, ma si farà. La nuova versione dell’Isee (l’Indicatore della situazione economica equivalente), nota anche come “riccometro”, normalmente impiegato per misurare la situazione economica delle famiglie di tutta Italia, infatti, non ha incassato ieri l’intesa delle autonomie locali nella Conferenza unificata con il Governo….”

trovate qui la versione integrale dell’intervista a Carolina Pellegrini

 

Lettera a Il Giornale

A nome del “Sindacato delle famiglie Onlus” esprimo tutta la nostra gratitudine  perché, finalmente, un quotidiano offre uno spazio costruttivo e propositivo per affrontare la grave ingiustizia che penalizza le famiglie, soprattutto quelle con figli .

La nostra associazione da sempre ha sostenuto la necessità di un fisco a misura di famiglia, per cui chi ha figli da mantenere non dovrebbe pagare le stesse tasse di chi non ne ha!  Il reddito imponibile andrebbe infatti equamente calcolato non solo in base al reddito percepito ma in base al numero dei componenti della famiglia: il reale costo di mantenimento di ogni soggetto a carico deve essere dedotto dall’imponibile.

Le proposte oggi all’attenzione del Ministro Tremonti sono diverse: si parla di tornare ad un sistema di deduzioni dal reddito,di  aumentare le detrazioni ,di quoziente familiare fino all’introduzione del Fattore Famiglia con la “no tax area”. Ognuna di esse ha spunti interessanti ma allo stesso tempo aspetti da approfondire. L’importante, comunque, è che lo strumento che verrà valutato più idoneo (e sostenibile nel breve come nel medio-lungo periodo) indichi chiaramente il punto determinante di una vera equità fiscale orizzontale, cioè che il costo di mantenimento dei figli e di ogni persona a carico non può essere soggetto a tassazione e va tolto dall’imponibile prima di calcolare l’aliquota.

Far crescere, educare, istruire i figli non è una spesa tassabile alla stessa stregua di un bene di lusso come un SUV…! Un segnale concreto di svolta strutturale assicurerebbe risorse dirette alle famiglie che restano il primo motore per la ripresa dei consumi interni e quindi una delle leve fondamentali per far ripartire la crescita del nostro paese.

Ci auguriamo che il vostro giornale possa essere una delle arene dove giocare la partita tra associazioni e Ministro, per proposte condivise e sostenibili.

Caterina Tartaglione- Presidente Sindacato delle Famiglie

GIOVANARDI RILANCIA IL PIANO NAZIONALE PER LA FAMIGLIA… TREMONTI PERMETTENDO

Il sottosegretario Giovanardi chiede al Governo di dare precedenza al Piano Nazionale per la Famiglia, che 25 potrebbe cambiare la vita a 25 milioni di famiglie italiane. A partire dall’introduzione del Fattore Famiglia fino alle politiche di conciliazione. Giovanardi spera di convincere Berlusconi e Bossi a rendere Tremonti meno intransigente, perché essere ferrei sul bilancio a scapito della crescita e della vita del Paese può non essere la soluzione migliore. Leggete l’intervista che gli ha fatto Tempi

PRONTI PARTENZA VIA: SI PARTE DAL MINI-QUOZIENTE FAMILIARE

Al via la bicamerale sul federalismo municipale. Il Ministro Calderoli proporrà un mini quoziente familiare per favorire le famiglie con figli. Leggete l’articolo di Eugenio Bruno su IlSole24ore

AL VIA I DICO EMILIANI:

Infischiandosene del governo, Errani equipara le coppie di fatto alle famiglie, in nome di una astratta equità. Leggete l’articolo Luigi Santambrogio su Libero

FISCO E FAMIGLIA A MILANO

Apre i battenti la Conferenza della famiglia a Milano, se da un lato si parla di come aiutarla, dall’altra Tremonti taglia fondi a tutti. leggete l’articolo di Fabrizia Bagozzi su Europa

ECCO I DATI IPSOS:  UNA FAMIGLIA IN DIFFICOLTA’

La situazione delle famiglie non è rosea, anche le ultime indagini mostrano che il livello di insoddisfazione cresce. Intanto il 15 novembre parte il Fondo di Solidarietà per i mutui. Leggete l’articolo di Rossella Bocciarelli su Il Sole 24ore

FATTORE FAMIGLIA

Tempi rilancia il fattore famiglia ai politici: con la crisi che stringe la cinghia delle famiglie è giunto il momento di decidersi a mettere in agenda la famiglia e darle un po’ di respiro, discutendo seriamente ai tavoli politici del Fattore Famiglia per concretizzarlo. Leggete l’articolo di Amicone su Tempi

QUOZIENTE ROMA

Inizia a delinearsi il quoziente Roma, dopo la rilevazione dei 3 punti che le famiglie ritengono problematici (tassa rifiuti, mense scolastiche e rette asili) si pensa di affrontarne una all’anno a partire dalle rette degli asili nel 2011. il prossimo passo è nella commissione bilancio per capire quante risorse saranno destinate alla manovra. per un approfondimento leggete l’articolo di Fabio Rossi su Il Messaggero

AL VAGLIO IL FATTORE FAMIGLIA

Domani al via il tavolo di confronto per la riforma sul fisco, al vaglio le proposte per le famiglie – una su tutte il fattore famiglia e una semplificazione del sistema di detrazioni – e il sostegno alle imprese. Argomenti su cui sembra possibile un dialogo tra minoranza e maggioranza. Per un approfondimento leggete l’articolo di Marco Mobili su IlSole24ore

UN INIZIO PERFETTIBILE

Nonostante i buoni propositi, sembra che ci muoviamo verso il modello francese, che non tiene conto della relae incidenza dei carichi familiari, dando a tutti i componenti della famiglia lo stesso peso. E’ comunque un passo in avanti verso la famiglia, ma certo si può contare su un nuovo inizio da cui continuare la nostra battaglia verso un fisco a misura di famiglia.

leggi gli articoli:

QUOZIENTE FAMILIARE

Finalmente il quoziente familiare viene preso in considerazione dalla manovra appena varata dal Governo, ma solo come parametro per valutare il reddito.  Analogamente viene trattata in modo riduttivo e deviato la scelta delle famiglie di iscrivere i propri figli a scuole paritarie, la cui quota d’iscrizione viene considerata al pari dei premi  assicurativi, dei contributi previdenziali versati per i lavoratori domestici o delle spese per i viaggi turistici o per l’iscrizione a centri ippici o circoli esclusivi.

J’ACCUSE:  perché per Tremonti la scuola non statale è come un SUV? di  Oscar Giannino, 21 maggio 2010.

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